Grande mostra permanente di arte, artisti ed espressioni artistiche, nessuna esclusa

Maria Pia Mucci

Biografia

Sono nata a Chianciano Terme (Siena) nel 1952, ho frequentato il Liceo Classico "A. Poliziano" a Montepulciano (SI), ho conseguito la Laurea in Scienze Biologiche all'Università degli studi di Siena nel 1975 e dal 1976 vivo con la mia famiglia a Trieste.

Pur essendo molto impegnata nella professione come responsabile del "Laboratorio di Radioimmunologia e radiofarmaci" nel reparto di Medicina Nucleare e come docente nell' Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste, ho cercato sempre di seguire il mio grande interesse per l'arte figurativa.

Dal 1992 ad oggi infatti ho frequentato vari corsi di incisione presso la Scuola Libera dell'Acquaforte (Maestri: Mirella Schott Sbisà e Franko Vecchiet), e di pittura presso l'Accademia del Vedere di Trieste (Maestri: Juan Arias Gonano e Roberto Tigelli) e la Galleria Rettori Tribbio (Maestro: Livio Mozina).

Partecipo alle iniziative del Centro di Aggregazione Culturale Europeo di Ragusa e seguo la community di "SciArt Initiative" dove convergono arte, scienza e tecnologia. Alcune delle mie opere sono presenti presso "Italian Contemporary Art Gallery" - Boston (USA) (italianvisualart.com, ilpadiglioneitalia.com)

Oggi continuo ad approfondire lo studio e la ricerca artistica e mi piace sperimentare sempre in nuovi campi e con nuove tecniche e spaziare tra diversi argomenti e interessi.

Per i miei lavori cerco ispirazione nella letteratura e nella scienza per esprimere le mie idee e sensazioni attraverso i diversi linguaggi dell'arte figurativa.

Ho esposto in varie mostre personali e collettive in Italia, Slovenia, Svizzera, USA, Spagna, Francia, Messico

 

Contatti

Sito Internet: https://www.mariapiamucci.it

E-mail: muccimp@gmail.com

E-commerce:

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/mariapiamucciartstudio/

 

Visione artistica

Nel corso degli anni della mia attività professionale di biologa, oltre all'interesse per la scienza, ho sempre cercato di seguire anche la passione per l'arte e la grafica.

Mi sono perciò avvicinata allo studio delle tecniche incisorie (acquaforte, acquatinta, puntasecca, xilografia), che continuo ad utilizzare anche oggi, perchè sono particolarmente affascinata dalle varie modalità di stampa e perchè ho iniziato proprio con questi metodi il mio percorso artistico, esprimendo nei miei primi lavori la nostalgia per il paesaggio toscano. Utilizzo talvolta anche la tecnica del monotipo, che mi piace per la sua intrinseca spontaneità.

Mi hanno sempre interessato come soggetto le "Città", che nel mondo contemporaneo sono diventate il centro delle attività umane e lo specchio dell'evoluzione sociale e ho continuato ad andare alla ricerca di un modello di Città più umana, prendendo spunto dalla città di Pienza (Siena), la "Città Ideale" del Rinascimento, progettata e costruita dall'architetto Rossellino per Papa Pio II Piccolomini e città d'origine della mia famiglia.

Vivendo da tanti anni a Trieste, porta d'Oriente, ho scoperto anche il fascino del mondo che va dai Balcani fino ai paesi dell'Estremo Oriente, regioni raccontate nel 1300 da Marco Polo nel suo libro "Il Milione" con lo storico viaggio lungo la Via della Seta, un itinerario che proprio ai nostri giorni sta riacquistando notevole importanza, con Trieste ed il suo porto situati in posizione strategica.

Da questi interessi è nata l'idea di illustrare "Le Città invisibili" di I. Calvino, il bellissimo romanzo in cui il protagonista Marco Polo, incaricato dal Grande Imperatore d'Oriente, descrive le città incontrate nel suo viaggio ai confini dell'Impero e in cui la fantasia multiforme e senza limiti dello scrittore fa volare l'immaginazione. Questo libro mi ha spinto a creare delle opere che rappresentano città molto diverse l'una dall'altra, sia per il soggetto, che per la tecnica impiegata (acrilico, olio acquarello, puntasecca, collage, tecnica mista) dando spazio alle memorie, ai sogni e alle ricerche che costituiscono il mio percorso artistico.

Al momento ho alcuni progetti in corso d'opera, che spero di ultimare:

- la serie "Le mie Città invisibili", ne ho illustrate 35 ma vorrei completare il lavoro per arrivare a tutte le 55 città del libro di I. Calvino

- la serie "Città nel cuore" che riguarda le città reali che hanno avuto un significato importante nella mia vita

- la serie "Sinapsi" che, ispirandosi alle immagini scientifiche di cellule nervose al microscopio, cerca di evidenziare le loro connessioni come metafora delle interazioni sociali

 
 

Manifestazioni

Esposizioni Personali
Le mie città invisibili 21/10/19 - FIDAPA - Spazio espositivo Sircelli - Trieste
Le mie città invisibili 4/12/18 - Palazzo del Consiglio Regionale Friuli Venezia Giulia - Trieste
Le mie città invisibili 8/10/18 - Consiglio Regionale Toscana - Palazzo del Pegaso - Firenze

Esposizioni Collettive
Anno V - 28/05/20 - centro di aggregazione culturale - Ragusa
Pensieri d'arte - 8/02/20 - Centro di aggregazione culturale - Ragusa
Artbox Project MIAMI 2.0 - 2/12/19 - Eduardo Lira Art Gallery - MIAMI - USA
Arte in festa - 30/11/19 - Galleria Rettori Tribbio - Trieste
Velenelvento - 10/10/19 - Galleria Associazione Culturale Hermetika - Trieste
Amare il mare - 5/10/19 - Galleria Rettori Tribbio - Trieste
Artbox Project ZURICH 1.0 - 15/08/19 SWISSARTEXPO - Zurigo - SVIZZERA
Homenaje a Frida - 20/06/19 - Istituto Italiano di Cultura - Città del Messico - MESSICO
Premio Città di Parigi - 15 /06/19 - Galleria Thuillier - Parigi - FRANCIA
Mantova Artexpo - 8/06/ 19 - Museo Diocesano Francesco Gonzaga - Mantova
Poesia incisa - Aprile 2019 - Libro d'artista - Sala espositiva "C. Sbisà" Università Popolare - Trieste
Mostra del piccolo formato - 20/04/19 - Galleria Rettori Tribbio - Trieste
Alle radici dell'umano - 20/04/19 - Casa Cava Matera - Capitale della Cultura 2019 - Matera
Collettiva di primavera - 6/04/19 - Galleria Associazione Culturale Hermetika - Trieste
Bienal de Arte Barcelona - /04/19 - Museo Europeo Arte Moderna - Palazzo Gomis- Barcellona - SPAGNA
Inaugurazione del IV anno del Centro Aggregazione Culturale Europeo - 30/03/ 10 - Ragusa
Omaggio a Frida 25/01/19 - Palazzo del Pegaso - Consiglio Regionale - Firenze
Omaggio a Frida 16/12/18 - Magazzino 26 - Porto Vecchio - Trieste
Mostra di fine Estate 12/09/18 - Sala espositiva "C. Sbisà" Università Popolare - Trieste
1° Premio Internazionale Arte Palermo - Capitale della Cultura 2018 - Luglio 2018 - Palermo
Omaggio a Frida - 5/09/18 Peperoncino Jazz Festival - Diamante - Cosenza
Omaggio a Frida - 7/07/18 Palazzo Municipale - Melilli - Siracusa
Omaggio a Frida - 1/06/18 - Centro Aggregazione Culturale Europeo - Ragusa
Omaggio a Frida - 12/05/18 - Orto botanico - Lucca
Artbox Project NEW YORK 1.0 - 5/03/18 - Stricoff Gallery - NEW YORK - USA
Omaggio a Frida - 16/03/18 - Istituto Cervantes - Milano
Impronte in andata e ritorno - 1/12/17 - Palazzo Manzioli - Isola D'Istria - SLOVENIA
Collettiva VII - 18/11/17 - Centro Aggregazione Culturale Europeo - Ragusa
Mail Art - 15/11/17- Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa - Trieste
Omaggio a Frida - 21/10/17 - Sala Manzù - Palazzo della Provincia - Bergamo
Collettiva VI - 23/09/17 Centro Culturale Europeo - Ragusa
Mostra d'agosto - 23/08/17 - Sede Espositiva Università Popolare - Trieste
The Artbox Project BASEL 1.0 - 1/06/17 - EuroAirport - Eventplattform Luminator - Basilea - SVIZZERA
Collettiva IV - 27/05/17 - Centro di aggregazione Culturale - Ragusa
Omaggio a Frida - 8/04/17 - Palazzo della Cancelleria - Roma
Mostra della Scuola Libera dell'Acquaforte e Libro d'artista- 7/09/16 -Sala Sbisà . Univ. Popolare - Trieste
Artisti per Emergency - settembre 2015 - Caffè Storico San Marco - Trieste
Incisori - Mostra d'agosto - 26/08/15 - Sala Via Torrebianca - Trieste
Impronte in andata e ritorno - 20/02/15 - Palazzo Manzioli - Isola D'Istria - SLOVENIA
Artisti per Emergency - 30/08/14 - Sala Giubileo Trieste
Blind Faith - 12/12/14 - LUX ART GALLERY - Trieste
Il Laboratorio d'incisione con Franko Vecchiet - 22/06/13 - GALLERIA TRART - Trieste
Incisori Insieme II - Omaggio a Furio de Denaro - 26/06/13 - Sala U. Veruda - Trieste
Incisori Insieme I - 8/06/12 - Civico Museo della Civiltà Istriana Fiumana e Dalmata - Trieste
Mostra Storica Antologica della Scuola Libera dell'Acquaforte "Carlo Sbisà e Mirella Schott Sbisà" - Febbraio 2008 - Palazzo Costanzi - Trieste
Mostra di Incisioni - 10/12/94 - Aula Magna Liceo Petrarca - Trieste
Impressioni artistiche - 13/02/93 - Studio PHI - Centro letterario FVG - Trieste
Incisori della Scuola Libera dell'Acquaforte - 22/12/92- Sala Comunale d'Arte - Piazza Unità d'Italia - Trieste

Pubblicazioni
Catalogo: Mantova ArtExpo - Giugno 2019
Catalogo: Premio Città di Parigi - Giugno 2019
Catalogo: Bienal de arte - Barcellona - Aprile 2019
Catalogo: Alle radici dell'umano - Matera - Aprile 2019
Poesia incisa - Poesie di O. Gruber illustrate con incisioni degli artisti della Scuola di acquaforte di Carlo e Mirella Sbisà - Trieste - Aprile 2019
Periodico d'arte: ARTNOW Numero II - anno II - Marzo/ Aprile 2019
Catalogo della Mostra personale: Le mie Città Invisibili a Firenze - Ottobre 2018
Catalogo della Mostra personale: Le mie Città Invisibili a Trieste - Dicembre 2018
Monografia della Mostra Storica Antologica della Scuola Libera dell'Acquaforte "Carlo Sbisà e Mirella Schott Sbisà" - Febbraio 2008

 

 

Riconoscimenti

Riconoscimenti

Riconoscimenti

 

Recensione di: Paolo Levi

Premio internazionale arte Palermo - capitale della cultura 2018

L'artista Maria Pia Mucci nelle sue opere ci dà uno sguardo trasversale su mondi utopici creati dalla sua multiforme fantasia. I suoi sono paesaggi dell'anima, immaginati e interiorizzati, e poi trasferiti nello spazio pittorico da una mano consapevole e dotata di approfondite cognizioni tecniche. Una modalità espressiva che diventa così interessante cifra stilistica, elaborando composizioni di taglio surreale.

 

Recensione di: Juan Arias Gonano

L’atmosfera metafisica delle città invisibili

Maria Pia Mucci nelle sue opere ispirate al romanzo ”Le città invisibili” dello scrittore Italo Calvino, ambientato alla corte di Kublai Kan, sottrae da una ambientazione surreale del testo scritto gli elementi necessari per creare nel linguaggio grafico e pittorico una serie di lavori che raccontano il suo “viaggio virtuale ” vissuto durante la lettura, creando suggestive città di costruzione anticlassiche, libere da speculazioni d’ordine matematico e impregnate di sapore medievale; quindi è assente la prospettiva scientifica che cede per lasciare posto, rinunciando all’ordine logico e razionale, a uno sviluppo di una prospettiva empirica sottoposta a un marcato asse di bidimensionalità che offre una lettura semplice, dove i simboli, già espressi nella geometria stessa, ci invitano a immergerci nella loro interpretazione che in fine svelerà l’identità della città raffigurata.
Maria Pia trasmuta l’ambientazione surreale del testo di Calvino, in una ambientazione metafisica che pervade e conduce il fruitore della sua opera a uno spazio tempo del tutto irreale.
Notevole la costruzione e la manipolazione dei volumi geometrici, paradossalmente in opposizione alla rinuncia della prospettiva scientifica, che conformano le composizioni delle città, sia nelle linee strutturali e formali, sia che nel trattamento pittorico pastoso e espressivo. Nelle grafiche l’autrice esprime il contenuto formale con linee decise e sicure facendole emergere al disopra del valore plastico della cromia o della luce.
L’artista coglie il valore della simbologia che ogni città custodisce al suo interno, oscilla tra l’illustrazione del testo in senso letterario e l’immaginazione personale che in lei evocano le suggestive descrizioni fantasiose del Calvino. In questo contesto può manifestare la sua creatività che scaturisce da una visione alimentata da fertili argomenti evocativi.
«Anche le città credono d'essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura.”
“D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.» (Marco Polo)

 

Recensione di: Massimiliano Fedriga

Presidente Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Nell’arte, come nella politica, il tema legato agli agglomerati urbani ha sempre affascinato ed aperto importanti momenti di dibattito e di confronto. Al di là dell’aspetto prettamente architettonico, infatti, le città rappresentano il punto focale della vita di una comunità, attorno al quale si sviluppa il processo di crescita di una collettività.
La riflessione proposta nei dipinti dell’artista, che prendono spunto dalle Città invisibili di Italo Calvino, ci induce a compiere due tipi di considerazioni: la prima ha a che fare con gli aspetti più “materiali” riguardanti i parametri di una città moderna, mi riferisco in particolare all’ecosostenibilità intesa come salvaguardia del territorio e delle superfici edificabili, ponendo particolare attenzione al riuso e ripristino del patrimonio edilizio esistente; la seconda ha invece un carattere più concettuale, elemento questo che in parte traspare anche dai tratti del pennello dell’autrice dei quadri esposti, e riguarda la vivibilità in senso lato, che non è fatta solo di rispetto dell’ambiente e della natura, ma anche della riscoperta di quel senso di comunità che rende le persone non singoli abitanti di un territorio bensì cittadini partecipi e protagonisti dei luoghi in cui vivono.
Un tema, quest’ultimo, di estrema importanza, poiché collegato alla riscoperta e alla valorizzazione delle radici di una comunità, in un periodo in cui la frenesia della vita quotidiana e la continua connessione con il mondo intero sta facendo perdere la genuinità delle relazioni umane “di vicinato”.
L’augurio è dunque che la visione di queste opere ospitate nel palazzo del Consiglio regionale induca i visitatori a cogliere l’importante e profondo senso del messaggio che ci viene trasmesso dall’artista.

 

Recensione di: Eugenio Giani

Presidente Consiglio Regionale Toscana

Le città invisibili è tra i libri più amati di Italo Calvino. Un testo “…fatto a poliedro, e di
conclusioni ne ha un po' dappertutto, scritte lungo tutti i suoi spigoli" come affermava
l’autore stesso. L’opera ci parla di luoghi immaginari che, proprio per questo, si prestano a stimolare la creatività del lettore. Quando, poi, quest’ultimo è un artista – come nel caso di Maria Pia Mucci – allora si
possono raggiungere dei risultati di grande suggestione.
Non è possibile rimanere indifferenti davanti al viaggio che Maria Pia Mucci ci propone: un percorso tra fantasia, sogno, colori, visioni, palazzi, ideali palafitte, volti e tanto altro ancora, tutto realizzato con diverse tecniche artistiche. È una dolce esplosione di bellezza e armonia quella che il visitatore si troverà ad osservare.
Ogni città ha un nome di donna e ringrazio quindi la Commissione Regionale Pari
Opportunità nella persona del suo Presidente – Rosanna Pugnalini – che svolge un
lavoro fondamentale sul nostro territorio e che, anche questa volta, ha dimostrato
una grande sensibilità nel voler diffondere il proprio messaggio attraverso la profondità della cultura.

 

Recensione di: Piero Mauro Zanin

Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia

È davvero una sfida quella che Maria Pia Mucci si è data decidendo di reinterpretare pittoricamente le celebri città invisibili di Italo Calvino descritte in quello che è uno dei libri tra i più letti e tradotti al mondo, affresco della complessità dell’esistenza contemporanea. Una complessità che l’artista toscana, triestina di adozione, esprime con forza immaginifica, utilizzando con grande maestria le tecniche e i materiali più diversi per rappresentare architetture e agglomerati urbani alieni e impossibili che racchiudono suggestioni oniriche, psicanalitiche, collocate fuori del tempo e in un altrove che può essere dappertutto. Lo sforzo dell’artista di rendere visibili questi luoghi fantastici, attingendo anche al suo personale universo di memorie, ci consegna un’esposizione che inevitabilmente suggerisce una riflessione che riguarda la vita, il destino, le scelte fatte o mancate, e cosa la città, come fulcro di vita, rappresenti per la società e per ciascuno di noi, in questo tempo presente: con il suggerimento dello stesso Calvino che a dieci anni dalla pubblicazione del suo libro lo definì “l’ultimo poema d’amore alle città” nel momento in cui diventa sempre più difficile viverle come tali. Sono passati quasi cinquant’anni da quando lo scrittore, sfruttando le infinite possibilità del linguaggio di raccontare il mondo, componeva con scrittura leggera e giocosa i fantastici resoconti di Marco Polo a Kublai Kan al ritorno dalle sue esplorazioni; ci sono diverse valenze attuali negli scenari delineati in quei racconti, ai quali Maria Pia Mucci ha sapientemente dato visibilità, e dai quali emergono anche gli indizi per leggere le problematiche delle grandi città nella società moderna, la crisi della vita urbana, la fragilità dell’ambiente, una rinnovata tensione verso la città ideale, le possibili alternative. Un messaggio profetico che queste opere rilanciano interpellandoci, in quanto cittadini, comunità e istituzioni, così come continua a fare l’intramontabile capolavoro di Calvino.